Clarinetto in La, Francia, costruito tra 1848 ed il 1852 dalla manifattura "Martin Fes à Paris" costituita dai tre nipoti di Jean Baptiste Martin di La Couture. Cinque pezzi in legno di bosso e bocchino in ebano, ghiere in avorio, legatura dell'ancia con filo, 8 chiavi in ottone.



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Chalumeau tenore in Do, popolare, anonimo, databile alla seconda metà del XVIII secolo. È uno strumento ad ancia battente semplice con sette fori anteriori e uno posteriore ed ha l‘estensione divisa in due scale: una di suoni fondamentali, l‘altra di armonici, in due diverse tonalità (do, sol) che si ottenevano mediante una pressione maggiore delle labbra sull’ancia. Questa famiglia era composta da quattro tipi (soprano, alto, tenore, basso) per un estensione totale di solo tre ottave. L'uso del Chalumeau è nato in Francia per poi diffondersi in Germania dalla fine del XVII secolo dove il fabbricante di strumenti a fiato in legno Johann Christian Denner (Lipsia 1655; Norimberga 1707) introdusse delle trasformazioni sullo strumento che portarono alla nascita del clarinetto. Lo strumento ha un canneggio interno cilindrico con una svasatura solo nel tratto finale. La lunghezza totale è di mm. 651, il bocchino, di fattura grossolana e molto grosso, è lungo mm. 107 mentre il diametro della campana è di mm. 52. La parte superiore del corpo presenta una ghiera in osso mentre nella parte inferiore si intravvedono resti un bel fregio dorato.










































Clarinetto piccolo in Do#, anonimo, della seconda metà del XIX secolo, di costruzione tedesca o boema, quattro pezzi in legno di bosso giallo e bocchino in ebano. Sette chiavi e quattro ghiere in ottone con il foro per il mignolo destro in risalto. Lunghezza totale 488 mm. senza il bocchino.










































Clarinetto piccolo in Mi bem., Italia, manifattura Peruzzi Ancona, 1820 ca.. Cinque pezzi in legno di bosso e bocchino in ebano, ghiere in corno, 7 chiavi in ottone, legatura dell’ancia con filo.










































Clarinetto piccolo in Mi bem. francese, cinque pezzi in legno di bosso, sei ghiere in avorio e nove chiavi più il poggiadito in ottone. Bocchino in ebano. Tutti i pezzi sono marchiati: lira musicale circondata da raggi / B T, mentre sulla campana vi è marchiato a fuoco: lira musicale circondata da raggi / B T / BUTHOD & THIBOUVILLE / BREVETES S.G.D.G. / A PARIS. Questi costruttori furono attivi a Parigi dal1857 al 1867.







































Clarinetto piccolo in Mi bem. marchiato G. KRYWALSKI / TESCHEN, in quattro pezzi di legno di bosso e bocchino in ebano. Lo strumento è stato costruito nella seconda metà del XIX secolo da Georg Krywalski che fu attivo a Teschen fino al 1897. Lo strumento ha un La a 440 Hz, ha sette fori mentre le quattro ghiere, le otto chiavi e la fascetta dell’ancia sono in ottone. Il poggiadito e il foro del Do sono ricavati dal corpo in legno a sbalzo.









































Clarinetto piccolo in Mi bem, costruito intorno al 1850, tutti i pezzi sono marchiati monogramma SL / LEFÉVRE / PARIS / BREVETE / fiore a cinque petali. Simon Lefèvre succedette nel 1844 a François, che dal 1812 dirigeva l’omonima ditta. Questa, nel 1855 fu ceduta alla Noblet. Lo strumento presenta la meccanica Müller con tredici chiavi e due anelli, è costituito da quattro pezzi in palissandro e il bocchino, in ebano, marchiato Maino & Orsi. La lunghezza totale è di mm. 478.









































Clarinetto in Do, inglese. Lo strumento è formato da cinque parti di legno di bosso, più il bocchino con sei ghiere in avorio (di cui due restaurate) e cinque chiavi quadrate in ottone. Il marchio, impresso a fuoco su tutti i pezzi, reca la dicitura ASTOR & Co. / LONDON / [unicorno]. Questa ditta fu attiva al 79 di Cornhill e al 27 Tottenham Street, Fitzroy Square dal 1798 al 1800 ed era costituita dai fratelli George e John Astor, successivamente Gorge lavorò fino al 1813.





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Clarinetto in La costruito da Johann Joseph Ziegler (Vienna 1821 - 1850), su tutti i pezzi riporta il marchio: aquila bicipite / I:ZIEGLER / WIEN. / A. Bocchino in ebano e 4 pezzi in bosso con poggiadito in risalto, 5 ghiere in avorio, 13 chiavi in ottone imperniate su castelletti di metallo con colonnine a pallino. Bocchino con piano dell'ancia ricoperto in lega d'argento ed incamiciatura metallica interna del barilotto. Dimensioni: bocchino 71 mm., barilotto 74 mm., pezzo superiore 200., pezzo inferiore 237 mm. e campana 100 mm.







































Clarinetto in Do, francese, in legno di bosso con cinque ghiere in avorio e 13 chiavi in ottone. Lo strumento è in quattro parti, ognuna delle quali porta il marchio NOBLET / JEUNE / FILS, marchio usato dalla famiglia Noblet nei primi decenni del XIX secolo. Il bocchino, in palissandro, costruito intorno al 1845, è marchiato J. LEUKHARDT / BOSTON (questo costruttore, nato in Russia nel 1819 e trasferitosi a Boston, dopo il 1847 si associò a Schauffler creando la famosa ditta Schauffler & Leukhardt).







































Clarinetto in Si bem, inglese, databile tra il 1798 ed 1l 1803, in cinque parti di legno di bosso più il bocchino in ebano, sei ghiere in avorio e sei chiavi in ottone. Lo strumento è marchiato su tutti i pezzi: GOULDING & C°, mentre sulla campana vi è anche il simbolo del Principe di Galles e la scritta LONDON. La lunghezza totale è di mm.529 senza il bocchino.







































Clarinetto in Si bem, italiano, su tutti i pezzi riporta il marchio: fiore / VINATIERI / A TORINO / sole / SI b, databile al terzo decennio del XIX secolo. Vinatieri Fortunato [1807-1859], figlio di Guglielmo, fu attivo dal 1829 al 1859 ma dal 1838 si associa a Vincenzo Castellazzo con il marchio Vinatieri e Castlas, mentre dal 1858 compare insieme al figlio Camillo come Vinatieri & figlio. Questo strumento è in cinque pezzi in bosso con cinque ghiere in corno (una mancante) e il bocchino in ebano. Il corpo superiore ha tre fori e quattro chiavi a testa tonda e piatta in ottone di cui due imperniate su cerniere di ottone e due direttamente su modanature a risalto del legno. Il corpo centrale ha tre fori e una chiave su cerniera di ottone mentre il corpo inferiore ha un foro e tre chiavi imperniate direttamente sul legno. Presenta cameratura è cilindrica ed è lungo, senza bocchino, mm. 573.







































Clarinetto in Mi bem, costruito nella seconda metà del XIX secolo, tutti i pezzi sono marchiati METZLER & C° LIM.TD / LONDON. Lo strumento presenta la meccanica Albert con quindici chiavi e due anelli, è costituito da cinque pezzi in palissandro compreso il bocchino più il copribocchino sempre in palissandro. La lunghezza totale è di mm. 475.













































Corno di bassetto, clarinetto contralto in Fa, 4 pezzi in bosso con poggiadito in risalto, ghiere in avorio, 13 chiavi in ottone imperniate su castelletti di legno in risalto,. Lo strumento fu costruito da Johann Joseph Ziegler (Vienna 1821 - 1850) e su tutti i pezzi riporta il marchio: aquila bicipite / I: ZIEGLER / WIEN / F.









































Clarinetto in Si bem italiano, ca. 1915, meccanica con sistema Böehm. Bocchino e 4 pezzi in ebano, con marchiatura a fuoco: lira musicale / Giuseppe Thaon / Torino / stella a 5 punte. 13 chiavi e 2 anelli in alpacca, custodia originale in legno e pelle. Thaon fu attivo a Torino dal 1911 al 1926.











































Clarinetto in Do, italiano, ca. 1920. Lo strumento, in ebano, è costituito da quattro pezzi più il bocchino marchiati: lira musicale / RAMPONE / MILANO / BREVETTATO / monogramma RC, solo sulla campana vi è anche inciso in ovale: A. RAMPONE / ditte riunite / B. CAZZANI. La meccanica, con sistema Böehm, presenta 13 chiavi e due anella in metallo. Lunghezza totale senza bocchino di mm. 518.











































Clarinetto in Si bem, italiano, costruito nella seconda metà del XIX secolo, marchiato: lira musicale / F. ROTH / MILANO / fiore a sei petali. Lo strumento è costituito da quattro pezzi in ebano (lunghezza totale mm.574) più il bocchino, presenta una meccanica con sistema Böehm semplificata a tredici chiavi (di cui una rotta) e due anelli.








































Clarinetto in SI bem, quattro pezzi più bocchino e copribocchino in palissandro, marchiato: stella a sei punte / E. ALBERT / A BRUXELLES / stella a sei punte. Eugène Albert (1842 – 1895) fu il capostipite di una dinastia di costruttori di strumenti musicali, fu inventore e brevettò numerosi strumenti, tra cui, nel 1862, il clarinetto a tredici chiavi con la meccanica che porta il suo nome. Questo strumento, databile intorno al 1880, presenta la meccanica Albert ma a quindici chiavi e due anelli, è lungo mm. 639 di cui il bocchino mm. 75, il barilotto mm. 51, il corpo superiore mm. 199, quello inferiore mm. 217 e la campana mm. 97..








































Clarinetto tedesco in Si bem, in palissandro costruito nei primi decenni del XX secolo. Lo strumento, in quattro parti più il bocchino, è dotato di meccanica Albert a quindici chiavi e quattro anelli ed è lungo mm. 601 (61 + 199 + 231 + 110) più il bocchino, italiano, in ebano, marchiato sistema brevettato / R. ORSI. Il marchio è: aquila imperiale in cerchio / “KARADL” / SONORA / 18. Questo marchio fu adottato da Oscar Adler fino al 1928 insieme ad Hermann e Karl Jordan.








































Clarinetto tedesco in La, costruito intorno al 1935, meccanica tipo Oehler con 18 chiavi e 5 anelli in silver. Lo strumento è costituito da 4 parti in ebano più il bocchino. I pezzi hanno tutti la B poi il marchio: WURLITZER / FRITZ / ERLBACH V. numero di serie 185, custodia originale.









































Clarinetto in Si bem in ebano, costruito da Wenzel Mach negli ultimi anni del XIX secolo. Lo strumento è in ebano, in quattro pezzi più il bocchino, presenta una meccanica Müeller a quattordici chiavi e due anelli in metallo nichelato. Il marchio impresso a fuoco è: aquila imperiale / W. MACH / CHOTEC / B / lira musicale. La lunghezza è di 619 mm. bocchino compreso, copribocchino in legno.









































Clarinetto in Si bem, quattro pezzi più bocchino in ebano, marchiato sul barilotto e sul corpo superiore: lira musicale / (in ovale) TITO BELATI / PERUGIA / stella a cinque punte / BREVETTATO mentre il corpo inferiore e la campana sono marchiati lira musicale / (in ovale) F.lli A. M. Bottali / MILANO. Tito Belati fu attivo a Perugia dalla seconda metà del XIX secolo ma questo strumento è databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm semplificata a quattordici chiavi (di cui tre rotte) e due anelli.









































Clarinetto in Si bem, quattro pezzi più bocchino in ebano, marchiato: stella a cinque punte / (in ovale) BUFFET / Crampon e Cie. / A PARIS / stella a cinque punte. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm semplificata a tredici chiavi (di cui due rotte) e due anelli fu costruito nella seconda metà del XIX secolo, è lungo mm. 565 senza bocchino ed il legno presenta delle belle marezzature chiare.









































Clarinetto in Si bem, quattro pezzi più bocchino in ebano, marchiato: lira musicale / in ovale F.lli A. M. BOTTALI / MILANO. Antonio Bottali successe a Ferdinando Roth nel 1898 e ne continuò l'attività mantenendo per un breve periodo il marchio: " Ditta Ferd. Roth Flli. A.M. Bottali", successivamente aprirono un succursale all’indirizzo: Succ., Piazza Andrea Doria 6. I Bottali oltre l'attività di Ferdinando Roth rilevarono le attività di Luigi Alziati e di Giuseppe Pelitti: questo strumento è databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm semplificata a quattordici chiavi (di cui una rotta) e due anelli.









































Clarinetto in Si bem, quattro pezzi più bocchino in ebano, marchiato sul barilotto e sul corpo superiore: lira musicale / (in ovale) PARISI / TORINO / stella a cinque punte. Questo strumento è databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm semplificata a quattordici chiavi e due anelli.









































Clarinetto in Si bem, quattro pezzi più bocchino in ebano, marchiato: lira musicale / (in ovale) P. RONDONI / VERONA / stella a cinque punte. Paolo Rondoni fu il successore di Santucci e fu attivo a Verona dal 1914 in via Stalla 15: questo strumento è databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm semplificata a quattordici chiavi (di cui una rotta) e due anelli.









































Clarinetto in Si bem, italiano, marchiato sui corpi e sulla campana: lira musicale / INDUST. ITAL. / ISTRUM. MUSIC. / CASTELNUOVO S. / stella a 5 punte, la custodia è marchiata: SOCIETA' ANONIMA / INDUSTRIA ITALIANA ISTRUMENTI MUSICALI / (S.A.I.M.) / QUARNA NOVARA mentre il barilotto, non originale, è marchiato: fiore a 10 petali / RAMPONE / MILANO / BREVETTATO / lira musicale. Il clarinetto proviene dalla fabbrica fondata a Castelnuovo Scrivia da Mario Gilardi con alcuni "transfughi" della Rampone di Quarna e che ebbe vita breve col nome di SAIIIM. Avevano un listino proprio e vendevano in proprio. Lo strumento è databile al 1933 durante il breve intervallo di Quarna, prima del fallimento finale, ed è testimoniato dal marchio. Successivamente (1934) le attrezzature furono rilevate da Alfredo Rampone che però marcava col proprio nome. Questo strumento, con meccanica a sistema Böehm, è in quattro pezzi in ebano e il bocchino in cristallo, monta diciassette chiavi e cinque anella ed è lungo, senza bocchino, mm. 618.









































Clarinetto in Si bem, quattro pezzi in ebano più bocchino, marchiato sul barilotto e sul corpo superiore: stella a cinque punte / L. ZELWEGER / BIELLA / stella a cinque punte. Questo strumento è databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm semplificata a quindici chiavi e due anelli. Luigi Zelweger, attivo a Biella dal 1882 al 1931, fu un importante maestro direttore di Banda e compositore di marce militari, la più nota delle quali è dedicata al Conte Carlo Borromeo presentata all’Esposizione Nazionale di Milano. Nel 1890 fonda l’omonima fabbrica di strumenti musicali, rimasta in attività fino al 1928. Nella vasta produzione di questo costruttore erano presenti anche dei saxofoni e degli ottoni. Attualmente i suoi strumenti sono divenuti molto rari.









































Clarinetto in La italiano, marchiato: diapason su foglie di alloro / RAMPONE / MILANO / BREVETTATO / monogramma ER. Lo strumento, in palissandro ebanizzato, presenta una meccanica con sistema Böehm a quindici chiavi e due anella. Ha una lunghezza totale di mm. 706, il barilotto è di mm. 66, il pezzo superiore di mm. 208, il pezzo inferiore di mm. 254 e la campana di mm.101. Egidio Rampone (1872-1937) successe al padre Agostino nel 1897 fino al 1912 quando si associò a Cazzani sposandone successivamente la figlia.









































Clarinetto in Si bem francese, costruito nella seconda metà del XX secolo. Quattro pezzi in ebano più il bocchino marchiati N / NOBLET / Paris. Lo strumento ha una meccanica con sistema Böehm con 23 chiavi a tamponatura chiusa. Lo strumento è lungo 593 mm. escluso il bocchino, mentre il barilotto è di 66 mm.









































Clarinetto in Si bem, quattro pezzi più bocchino in plexiglass e chiavi metalliche, marchiato: V. Kohlert’s / Sons / Graslitz / Bb / stella a cinque punte. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm, a quattordici chiavi e sei anella. Questo strumento fu costruito nel 1940 da Rudolf, Daniel e Franz Josef Kohlert, figli di Vincent, e utilizzato dalla fanfara di Rommel nella banda dell’Afrikakorps.









































Clarinetto in Si bem a ‘doppia camera’, interamente di metallo argentato, formato da due tubi di cui l’esterno riproduceva il profilo del clarinetto in legno e l’interno la cameratura corretta. Gli strumenti a doppia camera furono costruiti per assecondare l’esigenza dei musicisti abituati a strumenti in legno e restii a suonare con i piccoli clarinetti metallici. Sulla campana vi è il marchio in ghirlanda di alloro: MADE BY / C G CONN / ELKHART / IND. con numero di serie # 2471 che ci permette di datarlo al 1896. Lo strumento è in quattro pezzi e presenta la meccanica Albert con quattordici chiavi e due anelli in metallo cromato, è alto mm. 570 senza bocchino.









































Clarinetto metallico in Si bem., costruito nel secondo quarto del XX secolo e marchiato sulla campana: EMPIRE SERIES / B & S / TORONTO. Lo strumento, in ottone nichelato, presenta una meccanica con sistema Böehm con 15 chiavi e 6 anella. Il clarinetto, di tipica fattura americana per bande che suonavano all'aperto, presenta una meccanica con sistema Böehm con 15 chiavi e 6 anella e barilotto a doppia camera. Bocchino in ebano marchiato B & H.






































Clarinetto curvo in metallo, in Si bem, costruito intorno al 1930. Il marchio sulla campana è: PEDLER / AMERICAN / ELKHART IND. Numero di serie 35853. La Pedler fu fondata nel 1919 da Harry Walter Pedler (nato in Inghilterra nel 1872 e morto nel 1950 a Elkhart). Egli lavorò per Rudall Carte & Co. fino al 1905, poi emigrò a Elkhart dove lavorò per Conn. Nel 1916, Harry Pedler fondò a Elkhart, con Gronert, la American Manufacturing Company. Nel 1919, dopo la morte di Gronert, Harry Pedler cambiò il nome della società in Harry Pedler Co. E fu attiva fino al 1936. Lo strumento ha una curvatura verso destra come nei corni, presenta una meccanica con sistema Böehm con 17 chiavi e 5 anella.






































Clarinetto piccolo in Lab costruttore anonimo italiano intorno al 1930. Bocchino e due pezzi in legno ebanizzato: campana e corpo (barilotto unito al corpo), chiavi in alpacca. (Per gentile concessione da parte della Marina Militare)











































Clarinetto in La (saxonette) marchiato in ovale: M. Schier / O. Hohenelbe. Hohenelbe (oggi Horejší Vrchlabí nella Rep. Ceca) è situata nel Riesengebirge, nei pressi della sorgente del fiume Elba e Schier era un venditore che marchiava strumenti prodotti in Germania. Lo strumento è databile alla metà del XIX secolo, ha un corpo in ebano di mm. 454 il collo e la campana (originale?) in ottone e il bocchino marchiato G. Mollenhauer / & Söhne / Cassel. La meccanica è a dieci chiavi metalliche, sei fori e, a sbalzo, il foro per il mignolo destro.











































Clarinetto contralto in Mi bem., costruito a Parigi da Henry Selmer alla metà del XX secolo. Corpo superiore ed inferiore in ebano con collo e campana in ottone nichelato, meccanica con sistema Böehm.











































Clarinetto contralto in Mi bem., costruito a Milano da Orsi nel secondo decennio del XX secolo. Il corpo è in due parti di ebano sulle quali è impresso il marchio: stemma sabaudo / (in ovale) Prof. ROMEO ORSI / Milano / trade (due orsi) mark / ESPORTAZIONE MONDIALE, il collo e la campana sono in ottone nichelato e su di essa vi è impresso: stemma sabaudo / DITTA / Prof. ROMEO ORSI / PREMIATA E PRIVILEGIATA FABBRICA / DI ISTRUMENTI MUSICALI / Milano – Italia / trade (due orsi) mark / ESPORTAZIONE MONDIALE. Corpo superiore ed inferiore in ebano con collo e campana in ottone nichelato, meccanica con sistema Böehm, discendente al Fa# a diciotto chiavi e un anella. (Per gentile concessione da parte della Marina Militare)











































Corno di bassetto in Fa, Francia XX secolo, discendente al Fa. Corpo superiore ed inferiore in ebano con collo e campana in ottone nichelato. Marchiato su tutti i pezzi: lira musicale / BUFFET / Crampon e Cie. / A PARIS, monogramma BC / MADE IN FRANCE. Lo strumento presenta una meccanica con sistema Böehm con 27 chiavi in metallo nichelato.









































Clarone grande in Si bem basso, marchiato: fiore a sei punte / MALDURA / MILANO / fiore a sei punte / BREVETTO / Si b. Questo strumento, costruito intorno al 1880 da Alessandro Maldura, attivo dal 1850 al 1914, che brevettò il clarone grande in Mi bem basso, ha una meccanica Böehm a diciassette chiavi (due mancanti) e un anella in metallo nichelato, è in due pezzi di palissandro più collo e campana metallica (probabilmente non originale).









































Clarinetto basso a doppio corpo costruito intorno al 1890 da Agostino Rampone interamente di metallo argentato e formato da due tubi di cui l’esterno riproduceva il profilo del clarinetto in legno e l’interno la cameratura interna degli strumenti in metallo. Gli strumenti a doppia camera furono brevettati da Agostino Rampone (1843 - 1897) nel 1879 per assecondare l’esigenza dei musicisti italiani abituati a suonare strumenti in legno e restii a suonare con gli strumenti metallici dal profilo molto più esile. Rampone costruì tutti gli strumenti delle famiglie dei legni con la tecnica della doppia camera ma solo i flauti e i clarinetti ebbero un certo successo. I clarinetti basso furono costruiti in un limitatissimo numero. Questo strumento ha inciso sulla campana e sul pezzo superiore: A. Rampone / Milano e sul pezzo superiore il numero 12370. Lo strumento presenta la meccanica con sistema Böehm a 22 chiavi e tre portavoce.









































Clarinetto basso in ebano e metallo argentato, primi decenni del XX secolo. La dicitura impressa sulla campana è: [aquila bicipite in stemma] / SOC. AN. / W. STOWASSER'S SOHNE / premiata e privilegiata fabbrica / di istrumenti musicali / VERONA / via mentana / [aquila stilizzata]. La ditta Stowasser, con sede in Graslitz, fu aperta nel 1860 dai tre figli di Wenzel Stowasser (da qui nel nome "SOHNE") e fu attiva fino al 1945, anno in cui fu espropriata. Aprì numerose filiali, in pratica negozi, in molte città del mondo e in particolare in Italia a Verona dal 1900 circa fino verso il 1941. Gli strumenti però erano sempre forniti dalla casa madre. Lo strumento, a tre portavoce, presenta la meccanica Müller a 23 chiavi.




































Clarinetto basso costruito nel secondo decennio del XX secolo e marchiato: lira musicale / in ovale F.lli A. M. Bottali / MILANO subito sotto: marca / G. Pelitti mentre il corpo inferiore è marchiato dal venditore: fiore a cinque petali / ARNALDO BORGANI / MARCHE / MACERATA / fiore a cinque petali. Lo strumento ha il corpo superiore ed inferiore in ebano mentre collo e campana sono metallici ed ha 22 chiavi con tre portavoce e la meccanica Müller. I fratelli Amedeo e Mario Bottali rilevarono, dopo la Roth, anche la ditta Pelitti, utilizzando fino al 1920 i due marchi contemporaneamente.







































Clarinetto basso costruito nel terzo decennio del XX secolo e marchiato: RAMPONE / CAZZANI / MILANO solo sulla parte finale del corpo inferiore per cui probabilmente era destinato ad essere venduto da uno stancil. Lo strumento ha il corpo superiore ed inferiore in ebano mentre collo e campana sono metallici ed ha 23 chiavi e la meccanica Böehm.







































Clarinetto contrabbasso tagliato in Mi bem. Italia, costruito a Milano da Orsi nella prima metà del XX secolo. Completamente in ottone nichelato. (Per gentile concessione da parte della Marina Militare)











































Clarinetto contrabbasso in Si bem discendente al Re, in metallo a forma di graffetta (paperclip), francese costruito negli anni Cinquanta del XX secolo. Nel 1902 Georges Leblanc rileva la ditta Noblet e, poco dopo la prima guerra mondiale, insieme al figlio Léon organizza la G. Leblanc Cie. come un laboratorio sperimentale per la ricerca acustica e per lo sviluppo di materiali nuovi e più accurati metodi di fabbricazione. Tra il terzo e il quarto decennio del secolo costruisce i clarinetti metallici a paperclip, un octobasso, tre octoalto, dei contrabbassi e dei contraalti. Questo strumento ha il numero di matricola 259 per cui è stato costruito negli anni ’40, il marchio sulla campana è LEBLANC / PARIS sulla lira musicale inscritta all’interno di un rombo. L’estensione è quella del controfagotto con la nota più grave uguale al quella del pianoforte, la meccanica con sistema Böehm. Lo strumento è in ottone nichelato i quattro parti: campana, barilotto, corpo sup. e inf. separabili.











































Contrabbasso ad ancia costruito nel primo decennio del '900, reca sulla campana inciso il marchio: Prem° Stabil° / B. Cazzani & C° / Milano. Questo strumento, a doppia ancia, è costruito interamente in ottone nichelato, può emettere solo una scala cromatica: ogni chiave è un semitono per cui è considerato strumento in Do nonostante la fondamentale sia il Mib (con chiave discendente al Re); si suona premendo un tasto alla volta, sulla mano destra ci sono le note basse, sulla sinistra le acute. Lo strumento è stato costruito in un unica taglia e la sua estensione è approssimativamente uguale a quella del controfagotto.(Per gentile concessione da parte della Marina Militare)







































Contrabbasso ad ancia italiano marchiato: [aquila bicipite in stemma] / SOC. AN. / W. STOWASSER'S SOHNE / PREMIATA E PRIVILEGIATA FABBRICA / DI ISTRUMENTI MUSICALI / VERONA / VIA MENTANA / [aquila stilizzata]. Lo strumento, costruito in ottone nichelato nei primi decenni del XX secolo presenta diciassette chiavi, cinque per la mano sinistra e cinque per il pollice sinistro, cinque per la mano destra e due per il pollice destro.







































Rothphono basso in Si bem, strumento a doppia ancia, in metallo, inventato da Ferdinando Roth (1815 - 1898) intorno al 1870, ma costruito e brevettato dal genero, Antonio Bottali, che lavorava con lui e che ne rilevò la fabbrica nel 1898 alla morte di Ferdinand adottando il marchio Roth & Bottali. La famiglia dei rothphoni (soprano, contralto, tenore, baritono e basso) fu presentata, dai fratelli Amedeo e Mario Bottali, figli di Antonio, nel 1911 al Congresso Internazionale della Musica di Roma. Uno strumento simile, con medesima meccanica ma con campana differente, fu costruito da Luigi Alziati solo come prototipo. Successivamente questi strumenti furono prodotti dal 1937 al 1940 dalla ORSI di Milano col nome di saxorusofoni. Nel catalogo generale 48 della ORSI del 1937 si legge: “il Saxorusofono ha la medesima estensione e la medesima voce del Sarrusofono ma ha in confronto a questo il pregio di avere una meccanica perfetta: semplice e solida e il grande vantaggio di avere la forma e le posizioni del Saxofono si da presentarsi facile allo studio di qualsiasi anche modesto suonatore di clarinetto, saxofono, oboe e fagotto!”. In effetti si tratta di un ibrido, uno strumento simile al sarrusofono, come questo a doppia ancia, ma molto più leggero e maneggevole, dalla forma e diteggiatura molto simile ad un sax ma col canneggio sottile, quasi cilindrico. Questo esemplare è databile al 1896 (dal numero di serie 21) ed è marchiato: [BREVETTO / BOTTALI] / PREMIATA FABBRICA / FERD? ROTH / MILANO / 21. Lo strumento è nichelato, ha il portavoce “automatico”, diciannove chiavi, discende al Si bem e il cannello d’insufflazione adatto a supportare una doppia ancia simile a quella del sarrusofono.

























































Clarinetto ottavinoJ in Si bem. in ottone, marchiato sulla campana: MADE IN ITALY / KALISON. Il marchio sembra incoerente in quanto la Kalison non ha mai prodotto clarinetti di nessun tipo. Strumenti simili furono costruiti da Luigi Alziati alla fine del XIX secolo ma furono venduti pochissimi esemplari. Le attività di Alziati e di Roth furono rilevate, nei primi anni del ‘900 da Antonio Bottali. Nel 1927, un suo ex dipendente, Battista Benicchio, fondò la Riboni – Benicchio; nel 1953 gli subentrò nell'azienda il figlio Angelo che fondò, nel 1955 quando chiuse la Riboni–Benicchio, la ditta Kalison. Si potrebbe pensare che possa essere stato un fondo di magazzino, vecchi strumenti di Alziati, poi marchiati Kalison. Questo strumento è dotato di otto chiavi (una mancante) e due anelli: è un modello a sistema Albert semplificato e, rispetto al clarinetto tradizionale con 13 tasti e due anelli, permette di mettere le dita senza troppi problemi sullo strumento. La lunghezza totale, senza il bocchino, è di mm. 294. I clarinetti in metallo ottavini sono relativamente rari anche se, nella prima metà del XIX secolo, alcuni modelli furono realizzati in Austria e in Francia, questi ultimi tagliati in Fa, dal costruttore di Lione














Sautermeister.











































Tromba naturale in vetro tagliata in Sol, anonima ma di probabilmente prodotta da soffiatori di vetro di Lodelinsart e Chênée in Vallonia (Belgio meridionale) e databile alla seconda metà del XIX secolo. Lo strumento si presenta come un lungo tubo di vetro praticamente cilindrico che forma quattro ritorte, un bocchino interno appena accennato e termina in un ampio padiglione molto svasato. L’altezza della tromba è di mm. 360, la lunghezza approssimativa del canneggio fino alla campana è di cm. 233 e questa ha un diametro di mm. 145.

























































Dulciana (Fagotto alto, octave bassoon, alto fagotto), inglese, costruito nel 1825 da George Wood. Questo strumento (sorta di dulciana con il La2 come nota più bassa) suona un’ottava sopra del fagotto, presenta due canne con otto fori anteriori (doppio quello per il mignolo destro) e tre posteriori di cui uno (per il pollice destro) chiuso da una chiave di ottone protetta da una gabbietta sempre in ottone. Lo strumento, in palissandro, non ha il cannello originale, il marchio è: WOOD / (trifoglioWood / trifoglio ed è lungo mm. 323 mentre il canneggio interno è di mm. 596.







































Cornetto tenore costruito dal berlinese Günter Körber (1922-1990), i cui strumenti sono custoditi in musei e collezioni. Lo strumento, di forma lievemente conica, in palissandro, è lungo mm. 532 senza il bocchino, presenta sette fori anteriori e due ghiere metalliche di cui quella inferiore con incisioni di pesci ed uccelli. Il bocchino è in avorio.







































Serpentone anonimo, francese, costruito probabilmente tra la fine del '700 e i primi decenni del '800. Questo è lo strumento contrabbasso della famiglia dei cornetti curvi, costruito in due pezzi di legno scavato, ricongiunti e ricoperti di pelle. Questo strumento non ha chiavi e presenta tre fori all'altezza del terzo gomito e tre all'altezza del quarto. La ghiera, il cannello ed il bocchino (non originale) sono in ottone.







































Ciaramella abruzzese, inizi '800. Strumento popolare ma di accurata fattura lavorato al tornio e coltello; ulivo (corpo) e castagno (campana) tinti; due parti unite a vite. Strumento ad ancia doppia con 8 + 1 fori (più 5 fori di risonanza sulla campana), ancia originale, lunghezza 340 mm. .











































Ciaramella, dell'Italia centro-meridionale, metà '800. Questo strumento, finemente tornito, è composto dal corpo in ciliegio e dalla campana in castagno uniti a vite. Il corpo presenta 8 fori anteriori ed uno posteriore più uno di risonanza posto lateralmente in prossimità della campana sulla quale sono praticati altri due fori di risonanza. Lunghezza totale mm.368.








































Totarella del Pollino, oboe popolare ad ancia doppia. Questo strumento accompagna in molte esecuzioni la zampogna a chiave lucana, ed in quanto tale viene costruito e accordato con la zampogna alla quale si accompagna (sol+; fa+; 3 palmi, ecc...), pertanto, ogni pezzo è un strumento assolutamente unico. La Totarella ha sette fori anteriori ed uno posteriore (a differenza delle ciaramelle del centro Italia che ne hanno 8 + 1) ed è utilizzata anche come strumento solista, con un’altra totarella, di maggiori dimensioni, che funge da basso. Questo strumento, lungo mm. 376, è in due pezzi: la campana infatti si innesta a vite sul fusto. La totarella è in ulivo e presenta quattro fori si risonanza, due sul fusto e due sulla campana.








































Bombarda soprano del XVIII secolo, probabilmente di area veneziana. Il corpo e la campana sono in un unico pezzo in legno di bosso mentre la pirouette è in ebano. Lo strumento è a doppia ancia libera ed era suonato appoggiando le labbra sulla pirouette e facendo vibrare l'ancia in bocca. La bombarda soprano era il più acuto di una famiglia di strumenti rinascimentali da camera che furono usati fino alla fine del '700 per poi essere soppiantati dagli oboe. Presenta 6 fori anteriori. La lunghezza totale è di 314 mm. (esclusa l'ancia), la piruette è 36, corpo e campana 278, diametro minimo del corpo 18 mentre la larga campana ha un diametro di 50 ed una lunghezza di 122.








































Bombarda bretone, anonima, in Sol, databile ai primi decenni del XX secolo, in legno di frutto dipinto di nero. Lo strumento presenta sette fori anteriori con una chiave per quello del mignolo destro e due fori di armonia sulla campana la quale si presenta poco svasata, simile a quella dei clarinetti. La chiave, le due ghiere, il poggiadito e il supporto per la doppia ancia sono in ottone. Lo strumento è in tre pezzi per una lunghezza totale, escluso il supporto dell’ancia, di mm. 475.

























































Zampogna (proveniente da un convento del Gargano) che ricorda molto la forma della zurna jugoslava, databile tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX. Lo strumento, in legno di ulivo è di ottima fattura, è lungo 334 mm. e presenta sette fori anteriori, uno posteriore e sette piccoli fori di risonanza sulla campana. Lo strumento è in un pezzo unico più una sorta di pirouette con una inserzione a forcella che, ruotando, dovrebbe modificare la conicità dell’inserzione su cui è montata una doppia ancia libera, modificando quindi l’intonazione.









































Pratice chanter, Scozia, metà '800, della lunghezza di 477 mm. Strumento ad ancia doppia (probabilmente non originale) incapsulata, costruito in palissandro con anelli in ebano, 7 + 1 fori.












































Oboe francese in legno di bosso in tre pezzi, costruito da Thibouville-Cabart nel 1870 circa. Il marchio a fuoco su ogni pezzo è: galeone / Thibouville / Cabart / à Paris / b, #, (bequadro). Lo strumento ha tre ghiere e dieci chiavi in ottone, sono però mancanti la chiave del Do ed il rimando del Si, la campana è fessurata in più punti.









































Oboe d’amore francese, in La, marchiato: BREVETE / torre con tre merli / TRIEBERT / A PARIS. La presenza della torre con solo tre merli fa datare lo strumento, costruito da Frédéric Triebert (1813-1878) figlio di Guillame, tra il 1843 e il 1848. L’oboe è in tre pezzi di palissandro, lungo mm. 657 senza la esse. Sulla campana vi è un foro armonico, vi sono quindici chiavi, tre anella, un foro singolo e uno doppio.









































OboeJ in metallo marchiato sulla campana MOENNIG, numero di serie 6266, costruito dai Gebrüder Mönnig, Hans e Fritz (1875 - 1950), che dal 1928 al 1950 impiantarono una grossa fabbrica di strumenti musicali specializzata nella costruzione di clarinetti, oboe e fagotti sia in metallo che in plexiglass. Lo strumento monta una meccanica “francese” con quattro anella.









































Oboe italiano, costruito negli ultimi decenni del XIX secolo, marchiato: lira musicale / MAINO & ORSI / MILANO / monogramma MO. Tre pezzi in ebano, meccanica semplice con tredici chiavi, due anelli e sei fori, custodia originale.









































Oboe italiano, marchiato: /(in ovale) PROF. ROMEO ORSI / MILANO / TRADE MARK / ESPORT. MONDIALE. Lo strumento, in tre pezzi di ebano, è lungo mm. 603 e presenta una meccanica a sedici chiavi, due anelli e tre fori liberi. La costruzione è databile al terzo decennio del XX secolo in quanto, alla morte di Romeo, il figlio Lorenzo impose il marchio prof. R. Orsi.









































Oboe italiano marchiato: stemma di Milano / (in ovale) MAINO E ORSI / MILANO / monogramma MO / PROF. ORSI. Paolo Maino e Romeo Orsi collaborarono dal 1880 alla morte del primo nel 1902. Successivamente il marchio fu mantenuto fino al 1918. Lo strumento, databile intorno al primo decennio del XX secolo, è in tre pezzi di ebano, è lungo mm. 564 e presenta sedici chiavi, tre anella e due fori liberi.









































Oboe francese, costruito intorno al 1960, in tre pezzi di granadiglia, lungo mm. 603, è marchiato F. LORÉE / stella a 5 punte / PARIS numero di serie ZZ79. La ditta Lorée fu fondata da François Lorée, dipendente della famosa ditta Triebért, alla morte di questi. Da allora è sinonimo di perfezione professionalità nella costruzione degli oboe.









































Oboe francese in tre pezzi di ebano, marchiato: “ FRANCE “ / S C / in ovale SIOUR / Chapelan / PARIS / monogramma FC. Fernand Chapelan fu il successore di Godfroy Aîné e fu attivo a La Couture tra il 1890 e il 1917. Questo strumento presenta una meccanica semplificata a undici chiavi semplici, una doppia e tra anella ed è lungo mm. 561.









































Oboe italiano, 1895 ca., costruttore "Maino e Orsi" Milano, 3 pezzi in ebano, 12 chiavi e 2 anelli ad occhiali nichelati.






































Oboe italiano costruito nel primo decennio del XX secolo, marchiato Romeo Orsi / MILANO. Tre pezzi in ebano della lunghezza di mm. 231 il corpo superiore, 236 il corpo inferiore e 127 la campana. Lo strumento dispone di meccanica Prestini a 14 chiavi e 5 anelli in metallo nichelato.










































Oboe cecoslovacco dell’inizio del XX secolo. Lo strumento, in Do, in ebano, è in tre pezzi, tutti marchiati Alois Zmitko / Louny. Questo costruttore fu attivo a Laun dal 1894 al 1933. Lo strumento, con tredici chiavi argentate e due anelli, ha una strana forma che ricorda la musette della lunghezza totale di 57 cm.








































Corno inglese in Fa di forma curva, francese, in tre pezzi di acero tinto con il corpo superiore e quello inferiore ricoperti di pelle con fregi in oro. Lo strumento, lungo 755 mm. senza il cannello, presenta tre ghiere in avorio e otto chiavi in ottone di cui sei imperniate su castelletti di ottone e due su castelletti ricavati a rilievo nel legno. I pezzi sono marchiati: torre / TRIEBERT / A PARIS. Lo strumento è databile nel secondo decennio del XIX secolo, infatti, nel 1804 Georg Ludwig Wihlelm Triébert emigrò a Parigi dove costruì strumenti divenendo ben presto il più famoso e ricercato costruttore di oboe e corno inglese. La campana, col tradizionale bulbo a cipolla, presenta due fori.








































Corno inglese in Fa di forma dritta costruito intorno al 1920. Tre pezzi in noce indiano marchiati / PROF. ROMEO ORSI MILANO (in ovale) / TRADE MARK / ESPORT. MONDIAL, e, sul retro del pezzo superiore, il numero 50680. Lo strumento, in Fa2 a partire dal Mi2, presenta una meccanica Böehm a 19 chiavi ed un anello in lega d'argento. La lunghezza totale è di 873 mm. di cui 73 di cannello, 331 del corpo superiore, 319 del corpo inferiore e 150 di campana.








































Corno inglese in Fa di forma dritta, di fabbricazione tedesca, sistema Uebel con un solo portavoce e campana svasata come nei clarinetti. Lo strumento, in granadiglia, è marchiato in ovale: original / G.Rudolf / Uebel sotto l’ovale vi è la dicitura: Wohlhausen / (Vogtland). Lo strumento è in tre parti (corpo superiore, inferiore e campana) per una lunghezza totale di 865 mm. cannello escluso e presenta 24 chiavi.








































Musette a chiavi in Re#, Lipsia (Germania) 1860, costruita da Julius Heinrich Zimmerman,3 pezzi in legno di rosa con un'inusuale tornitura del piede, 6 chiavi in nichel ed il suo astuccio originale.




































Musette inglese in palissandro finemente tornito, databile nella prima metà dell’Ottocento. Lo strumento, anonimo, è costituito da due parti per un totale di 364 mm. e presenta sette fori anteriori ed un posteriore più due fori di risonanza sulla campana a bulbo di cipolla.










































Tromba Pelitti in Si bem, Italia, a tre tasti a valvole rotanti ottone, lunghezza (senza bocchino) cm.44.5, firmata "Giuseppe Pelitti Premiatto a Milano" (firma incisa sulla campana su corona apparentemente d'argento con una bella decorazione con foglie di quercia e ghiande), tre bocchini di ricambio, cassetta originale di legno. La firma incisa e non punzonata, la mancanza del numero di serie e la mancanza dello stemma sabaudo potrebbero far datare questo strumento tra il 1828 ed il 1850.










































Tromba a semiluna (demilune trumpet) in Do, costruita da Giuseppe Pelitti tra il 1830 e il 1850. Questa è una tromba naturale col canneggio ripiegato a semiluna per permettere all’esecutore di inserire la mano nella campana e abbassare i toni. Questo strumento è in ottone naturale, presenta il canneggio ritorto tre volte per una lunghezza complessiva di mm. 119 senza bocchino. Questi ha una penna lievemente piegata per permettere una facile imboccatura. Il marchio è: stemma sabaudo / due stelle a sette punte / G. PELITTI MILANO / stella a sette punte / 16.










































Tromba naturale in La in ottone crudo a ritorta singola e canneggio cilindrico, marchiata: F. PERINET / 31 rue COPERNIC 31 / PARIS. Strumento databile agli ultimi decenni del XIX secolo, costruito da François Pèrinet, inventore della macchina a pistoni per gli ottoni, meccanica ancora oggi utilizzata in questi strumenti. Lo strumento è lungo mm. 506 senza bocchino e la stretta ritorta ha una lunghezza di mm. 384.










































Flicorno a chiavi inglese in Do, databile al secondo decennio del XIX secolo. Corpo in rame mentre in ottone sono le sei chiavi e la ghirlanda su cui è inciso il marchio: Gerock / 19 Cornhill, London. Le chiavi hanno teste piatte e tonde, montano cuscinetti di pelle e sono imperniate su selle di ottone con le molle rivettate sul corpo della chiave. La più distante dal bocchino (Re / Fa #) è comandata dal mignolo della mano destra, può essere bloccata in chiusura da una vite (mancante), la seconda chiave (Do # / Sol #) è comandata dall’anulare destra, la terza (Re / La) dall’indice, la quarta (Mi bem / Re bem) dal pollice destro, la quinta (Si bem / Mi bem) dall’indice destro e la più vicina al bocchino (Mi / Fa) dal pollice destro. Il bocchino è originale, la lunghezza totale (senza bocchino) è mm. 432. Cristopher Gerock, figlio di immigrati tedeschi, fu attivo a Londra dal 1804 al 1837 ed ebbe la sede a Cornhill tra il 1808 e il 1823. L’introduzione di chiavi simili a quelle usate per i legni, permise alla tromba naturale di emettere non solo gli armonici naturali ma quasi tutta la scala cromatica, cosa che divenne possibile con l’avvento dei pistoni (1818). Il più famoso esecutore di questo strumento fu Anton Weidinger (Vienna, 9/6/1767 - 20/11/1852) per cui Haydn scrisse il famoso Concerto per Tromba in Mi bem magg. Anche in Italia questo strumento ebbe un buon successo testimoniato dai metodi per tromba a chiavi pubblicati da Asioli e da Araldi.










































Cornopea francese anonima, databile tra il 1860 ed il 1880, nella sua cassetta originale ed ha due piccoli bocchini. Questo strumento, tutto in ottone, è il precursore della cornetta ed è tagliato il La. La cornopea ha tre pistoni con la meccanica a valvole Stöelzel.










































Cornetta francese marchiata: giglio / THIBOUVILLE / PARIS / MADE ESPECIALLY / for / SHERMAN CLAY & Co. / SAN FRANCISCO. Lo strumento, in ottone, costruito probabilmente negli ultimi decenni del XIX secolo per il mercato americano. Lo strumento ha un canneggio compatto e stretto per emettere un suono brillante, presenta tre pistoni e due possibilità di taglio (Do e Si bem.). Il cambio di tonalità è reso possibile cambiando il canneggio che va dal bocchino alla pompa generale.










































Tromba in Si bem, Italia, anni ’20. Marchiata sulla campana: A RAMPONE / B. CAZZANI & C / MILANO. Il catalogo del 1928 la definisce "Tromba o Trompette in Si bem. a 3 pistoni, forma lunga, slanciata, canneggio stretto per solisti”, prezzo 110 lire. Ottone nichelato e sabbiato e ottone cromato.










































Tromba in Si bem, costruita nel terzo decennio del XX secolo. Marchiata sulla campana: A. RAMPONE / B. CAZZANI & C / MILANO. Ottone nichelato e sabbiato e ottone cromato. Lo strumento ha tre pistoni ed è lunga mm. 501 senza bocchino. Sul catalogo del 1928 è descritta come tromba tipo Besson perfezionata Cazzani, con congegno automatico sulla pompa generale per regolare l’intonazione delle note gravi.










































Tromba in Si bem, costruita nel quarto decennio del XX secolo. Marchiata sulla campana: A - RAMPONE / QUARNA NOVARA. Lo strumento, in ottone cromato, ha tre pistoni tipo Perinèt ed è lungo mm. 490 senza bocchino. Fu costruito da Alfonso Rampone, cugino del più celebre Agostino, che dal 1932 al 1974 impiantò a Quarna una sua fabbrica, rilevando i macchinari della SAIIIM.










































Tromba in Si bem/Do, marchiata ARIGRA. Questo è l’acronimo di "Anton Riedl Graslitz". Anton Riedl era un operaio costruttore di strumenti musicali che, nel 1885, impiantò una sua propria ditta nella cittadina ceca e usò questo marchio dal 1928 al 1930; successivamente fu sostituito alla guida della fabbrica dal figlio Hugo. La tromba fu costruita, molto probabilmente, nel 1930 in purissimo Art Decò: la campana, l’involucro esterno dei pistoni, i dadi e gli anelli per le dita sono in forma ottagonale: la campana è incisa e martellata persino all’interno. La pompa generale ha una prolunga, munita di anello esagonale per la presa, il cui utilizzo permette di cambiare tonalità. Il canneggio del terzo pistone è allungabile grazie ad una slide. La tromba è in ottone argentato, è lunga mm. 495, la lunghezza della prolunga della pompa principale è di mm. 53 mentre il diametro della campana è di mm. 115. Queste trombe erano particolarmente utilizzate per la musica jazz.










































Flicornino, flicorno sopranino in Mi bem, marchiato: RAMPONE / & / CAZZANI / MILANO, e costruito nei primi decenni del XX secolo. Questo strumento fu utilizzato nelle bade vesselliane, principalmente in Puglia, per imitare la voce del soprano nelle trascrizioni operistice per banda.










































Cornetta in Mi bem marchiata: (in tondo) stemma con tre stelle in campo di alloro / Ceruti / Napoli. I fratelli Ceruti dal 1950 cedettero l’attività che assunse il nome di Musical Ceruti Eredi di Francesco Ceruti di Salvatore Ceruti & C. S.a.s a Casalnuovo di Napoli. Lo strumento, costruito nel trezo quarto del XX secolo, è in ottone nichelato con tre pistoni a valvole tipo Périnet ed è alto, senza bocchino, mm. 368.










































Normaphone tedesco in SI bem con meccanica a valvole rotanti. Il normaphon è una sorta di tromba con la campana e l’imboccatura curve come quelle del sax, inventato da Richard Oskar Heber (1872-1938) a Markneukirchen. Tra il 1900 e il 1935 egli produsse ottoni con il marchio Norma-band in Schützenstrasse 36 a Markneukirchen e pubblicizzò il normaphon come molto appropriato per 'Jazz-Band und sonstige Effekt-Kapellen'. Circa 100 Normaphons sono stati costruiti dal 1924-1925 fino al 1930, e sono stati distribuiti attraverso grossisti come CA Wunderlich in Siebenbrunn, RO Adler, Johannes Adler e CG Glier in Markneukirchen, Ammon Gläser a Erlbach e MJ Kalashen a New York. Questo è uno strumento anonimo ma riconducibile quasi certamente a Julius Rudolph, costruttore di ottoni a Gotha (Turingia), che fino al 1930 costruì questi strumenti con la meccanica a valvole rotanti.










































Flicorno soprano in Si bem., anonimo, prima metà del XX secolo, probabilmente tedesco. Lo strumento, in ottone, presenta tre tasti a cilindro e canneggio conico. La lunghezza totale è di 128 cm. mentre il diametro del padiglione è di 14 cm.







































Flicorno soprano costruito intorno al 1932, marchiato: RAMPONE / & / CAZZANI / MILANO, tipo Vademecum. Lo strumento è in ottone con tre tasti a valvole rotanti. La lunghezza totale è mm. 450 senza bocchino mentre il diametro del padiglione è di mm. 138.













































Rothcorno italiano in Mi bem marchiato: BREVETTO / BOTTALI / stella a cinque punte / diapason / PREMIATA FABBRICA / FerdO ROTH / MILANO / fiore a otto punte. Lo strumento, alto mm. 419, costruito nel 1908, è di ottone cromato con la meccanica a tre valvole rotanti. Questo strumento, a cameratura conica e dalla caratteristica forma ovale, fu ideato per sostituire il corno d’armonia nelle bande. Presentato in occasione del Congresso Musico Didattico del 1098 a Milano, questo strumento veniva costruito con tre o quattro valvole rotanti, tagliato in Mi bem o Si bem e sostituiva il flicorno contralto o il tenore con una voce più vicina a quella del corno ma con molte minori difficoltà di emissione.












































Bombardino in Mi bem, italiano, databile intorno al 1870, marchiato, sul fregio di alpacca della campana: BRIZZI E NICCOLAI / FIRENZE mentre, sul rinforzo salvaurti opposto alla campana, vi è il marchio: A. SQUAGLIA & C. / FIRENZE. Nel 1842 Enea Brizzi, capo della fanfara dei carabinieri fondò, insieme a Giovanni Niccolai, la casa musicale "Brizzi e Niccolai". Nel 1866 Enea Brizzi entrò di prepotenza nella storia del Risorgimento Italiano: insieme a A. Brofferio scrisse "La canzone della guerra del 1866". La ditta, trasferitasi poi nel 1909 a Valetta, Malta, fu rinomata sia per la costruzione di strumenti a fiato sia come costruttore di pianoforti. Questo strumento è in ottone cromato con la macchina a tre valvole rotanti.













































Flicorno contralto in Mi bem, marchiato: stella a cinque punte / stemma / PREMITA / FABBRICA / RIBONI & BENICCHIO / MILANO / stella a cinque punte, in Mi bem. Lo strumento, databile al terzo decennio del XX secolo, è in ottone naturale con meccanica a tre valvole rotanti, la lunghezza totale è mm. 529 senza bocchino mentre il diametro del padiglione è di mm. 164. Romolo Riboni, ex dipendente della ditta Rampone, e Battista Benicchio, ex dipendente della ditta Sambruna, nel 1930 costituirono una loro azienda specializzata nella costruzione di ottoni.













































Flicorno contralto italiano, in Mi bem, marchiato: stemma sabaudo / C. ZINZI & C. / ROMA / stella a 5 punte, databile intorno al 1935. Lo strumento è in ottone nichelato con meccanica a tre pistoni, la lunghezza totale è mm. 519 senza bocchino mentre il diametro del padiglione è di mm. 154.













































Flicorno contralto italiano, in Mi bem, marchiato ANBORG / COMO, databile alla metà del XX secolo, in ottone nichelato e tre pistoni. La ANBORG fu una ditta costituita da Antonini e Borghi, due artigiani che lavoravano per Orsi, messisi a lavorare in proprio fino agli anni 80. La lunghezza totale è mm. 540 senza bocchino mentre il diametro del padiglione è di mm. 188.













































Cornetta tedesca con meccanica bavarese anonima, databile alla fine del XIX secolo. Lo strumento, interamente in ottone, presenta tre tasti a valvole rotanti, con l’inversione del primo e secondo tasto, ed una ghirlanda in argento sul bordo della campana.













































Cornetta tedesca in Fa con meccanica bavarese, costruita alla fine del XIX secolo, marchiata: C A KEIL / MARKNEUKIRCHEN / SACHSEN. Carl August Keil era un grossista di strumenti musicali a Markneukirchen; questo strumento fu costruito probabilmente da un anonimo artigiano della città o della regione. Lo strumento, interamente in ottone, presenta tre tasti a valvole rotanti, con l’inversione del primo e secondo tasto, una ghirlanda in argento sul bordo della campana e due ritorte aggiuntive per variarne l’intonazione in Mi bem e Re.













































Flicorno a due pistoni, marchiato: JEROME / THIBOUVILLE – LAMY / 58 BIS Rue Reaumur / PARIS / A.G., costruito tra il 1867 ed il 1870. lo strumento, in ottone, presenta due pistoni tipo Périnet ed un canneggio stretto e lungo e conserva il bocchino originale.












































Flicorno in Si bem, tedesco, in ottone, dotato di tre valvole a pistoni con meccanica berlinese, marchiato: Albert Kley / Instrumentenbauer / Berlin. Lo strumento, lungo cm. 56 con la campana del diametro di circa cm. 22, fu costruito tra il 1910 ed il 1913, anni in cui il costruttore apponeva la sua firma mentre negli altri anni lavorò per importanti ditte berlinesi quali C.F. Schmidt e G. Eschenbach.







































Saxhorn contralto in Mi bem o Pichotte (termine utilizzato nelle bande e nelle fanfare francesi) in ottone naturale con meccanica a tre pistoni di tipo berlinese, fabbricato probabilmente in Germania per l'export negli Stati Uniti, è databile alla seconda metà del XX secolo. Sul padiglione è inciso: LYON & HEALY / Chicago. Patrick Joseph Healy e George Washburn Lyon, dal 1864 fino al 1923, intrapresero l’attività di merchandising di strumenti musicali costruiti in Europa, marchiando gli strumenti col loro logo. Lunghezza totale mm. 545, diametro del padiglione mm. 190.







































Alto-solo, flicorno in Mi bem, con tre cilindri a meccanica TARV (top-action-rotary-valve) con le tipiche valvole rotanti azionate da cordicelle regolabili, in ottone, databile intorno al 1890. Sulla campana è incisa la dicitura: Pollmann’s Musik House, New York. Henry August Pollmann si trasferì dalla natia Sassonia a New York nel 1880 e qui rilevò l’attività di costruttore di strumenti musicali di John Henry Martin, fino alla morte nel 1905. Lo strumento ha il padiglione del diametro di mm. 133 ed è alto, senza bocchino, mm. 433.







































Tromba in Sol, anonima, in ottone naturale, a tre pistoni con la meccanica a valvole Stöelzel. Lo strumento, probabilmente di fabbricazione francese, risale alla metà del XIX secolo, porta inciso sulla ritorta dell’imboccatura la dicitura SOL e sul secondo pistone C 70. Il padiglione ha un diametro di mm. 109 mentre la lunghezza, senza bocchino, è di mm. 375.

































Flicorno tenore verticale, italiano, in Si bem, costruito nei primi decenni del XX secolo, in ottone con meccanica a cilindri rotanti. Il marchio è: stella a 5 punte / lira musicale con ramoscelli di alloro / PREMIATO STABIL. / B. CAZZANI E C. / MILANO / ESPORTAZINE MONDIALE / A. RAMPONE / ditte riunite / B. CAZZANI / stella a 5 punte.










































Flicorno tenore verticale, italiano, in Si bem, costruito intorno al 1895, in ottone con meccanica a cilindri rotanti, marchiato: lira musicale / CERUTTI / TORINO / asterisco. Giovan Battista Cerutti fu attivo a Torino dagli ultimi decenni del XIX secolo al 1909, anno in cui si limitò a commercializzare strumenti altrui.










































Flicorno tenore (Saxhorn tenore) in Si bem, costruito alla fine del XIX secolo, in ottone cromato con meccanica a tre pistoni. Sul padiglione vi è il marchio: stemma reale / C SAMBRUNA / MILANO / corno da caccia. La ditta Sambruna Camillo fu attiva a Milano dal 1876 al 1923 (alla morte di Camillo, nel 1918, gli succedettero i figli Giannina, Angela e Camillo junior) ed ebbe numerosi premi per la particolare qualità dei suoi strumenti. Lo strumento è alto mm. 628 e il diametro della campana è di mm. 215.










































Tromba in Mi bem - Fa in ottone nichelato, italiana anonima, della metà del XX secolo. Sulla campana vi è inciso il nome Stella Giuseppe. Lo strumento ha tre pistoni e una pompa di ricambio per il passaggio dal Mi bem al Fa. La lunghezza totale, bocchino escluso è di mm. 585.













































Tromba in Mi bem tedesca, costruita nei primi decenni del XX secolo ed in uso presso le bande militari. Lo strumento, da canneggio stretto e lungo, in ottone cromato, è lungo mm. 769 compreso il bocchino e presenta tre tasti a pistone.










































Tromba basso italiana in Si bem, in ottone, a tre pistoni, marchiata: stella a 5 punte / lira con rami d’alloro / F.I.S.M. / Rampone Cazzani / Milano / stella a 5 punte. Lo strumento risale alla metà del XX secolo.










































Tromba basso in Si bem, italiana, in ottone naturale, risalente ai primi decenni del XX secolo. Sulla campana vi è inciso il nome del fabbricante: A. CARNAZZI / VERCELLI. Lo strumento presenta tre tasti a valvole rotanti e un piccolo bocchino originale a penna corta. La lunghezza totale è di mm. 619 bocchino compreso.










































Tromba basso in Si bem, italiana, in ottone naturale, risalente ai primi decenni del XX secolo. Sulla campana vi è inciso il nome del fabbricante: lira musicale / DITTA / G. DELL’ANNO & FIGLI / PREMIATA FABBRICA / STRUMENTI MUSICALI / NAPOLI / stella a 5 punte e del proprietario: Cosimo Arnesano. Lo strumento presenta tre tasti a meccanica Perinet e un piccolo bocchino originale a penna corta. La lunghezza totale è di mm. 638 bocchino compreso.










































Tromba naturale in ottone detta tromba o corno delle Alpi, costruita dalla ditta Pelitti a Milano o, più probabilmente, dal fiorentino Adolfo Lapini nella seconda metà dell'Ottocento per le scenografie del teatro alla Scala in occasione della rappresentazione del Tannhauser di Wagner. Questo inusuale strumento, alto 90 cm. e lungo 195 cm. senza bocchino, presenta una ritorta ed uno strano rigonfiamento prima del padiglione simile alla "cipolla" del corno inglese. Sul padiglione vi è una lamina d'argento con incisi a mano due rami con foglie e frutti e la scritta: Privil.ª e Brevett. Fabbrica.







































Tromba naturale in Mi bem, anonima, probabilmente costruita nei primi decenni del XX secolo negli stabilimenti di Friedrich Hirsbrunner (1841 – 1927) a Sumiswald in Svizzera. Lo strumento è in ottone naturale, lungo mm. 729, costituito da una sola spira stretta e lunga e sulla campana vi una ghirlanda in

















alpacca.






















Corno francese semplice, in Mi bem, marchiato RAMPONE / BD OFED NY C 1965 / ITALY. Strumento in ottone, da banda, meccanica con tre tasti a valvole rotanti. Lo strumento è stato costruito a Milano e destinato al mercato nordamericano.







































Corno francese in Fa - Si bem, costruito nel 1925 da Joseph Lidl a Brno nella Repubblica Ceca. Questa ditta fu attiva dal 1895 ed eccelse nella produzione di ottoni, dal 1924 si distinse principalmente per la costruzione di corni francesi innovativi e di alta qualità. Questo è uno strumento compensatore, con il pollice infatti si aziona una lunga valvola rotante che re-indirizza tutti i canneggi in una sola volta. Questa soluzione è il perfezionamento dell’idea di Carl Geyer, noto come il modello di Wunderlich, e permette un passaggio veloce e morbido da una posizione all’altra. Sulla valvola per il cambio di tonalità e inciso: Lidl Brno mentre sulla campana vi è incisa la scritta Acustic. Lo strumento è in ottone cromato con ghiere e rinforzi in ottone nichelato e presenta tre valvole rotanti azionate da tasti in metallo argentato.







































Mellophon americano in ottone cromato, costruito dalla Holton alla metà del XX secolo. Il mellophon è una sorta di corno francese, tagliato in Si bem, usato in particolare negli Stati Uniti, costituito da un canneggio tondo, simile al corno, e tre pistoni verticali. Il bocchino è a tazzina, molto simile a quello della tromba, e la campana si avvita sul corpo. Il diametro del corpo è di cm. 33 mentre quello della campana è di cm. 28.







































Corno da postiglioneCorno da postiglione in Si bem, di probabile produzione tedesca, risalente alla metà del XIX secolo. Questo strumento era in dotazione ai conduttori di carrozza addetti al trasporto postale e delle persone, con esso i postiglioni avvertivano di salire a bordo, del loro arrivo e segnalavano ai loro colleghi lo stato delle strade e l’eventuale presenza di predoni. Lo strumento è in tre spire di ottone con una sola saldatura centrale, il diametro del padiglione è di mm. 128 mentre la lunghezza totale bocchino compreso è di mm. 359.







































Corno da segnalazione o da posta, anonimo, costruito alla fine del XIX secolo, costituito da sei spirali semplici di ottone dorato ed il bocchino. Il diametro delle volute è di mm. 117 mentre quello del padiglione è di mm. 70.




































Tromba da segnalazione naturale, marchiata: stella a cinque punte / lira musicale / PREMIATO STABIL.TO / B. CAZZANI & C. / MILANO / ESPORTAZIOONE MONDIALE / in ovale A. RAMPONE / Ditte Riunite / B. CAZZANI & C. / stella a cinque punte. Lo strumento, costruito intorno al 1912, è in ottone nichelato, senza tasti, dell’altezza di mm. 654 con un padiglione del diametro di mm. 145.










































Tromba da segnalazione Italia, anni '50. Marchiata sul padiglione: Kalison / fabbrica-strumenti-musicali / Milano. Questo strumento, utilizzato dalla Marina Militare Italiana, possiede un solo pistone.










































Tromba cecoslovacca da segnalazione, prima metà del XX secolo, ottone. Lo strumento è senza pistoni, presenta due volute ed è alto 411 mm. senza il bocchino. Sulla campana è incisa la sigla F 1911.










































Tromba da segnalazione americana, costruita agli inizi del XX secolo ed usata per la musica militare. Lo strumento, in ottone, è lungo mm. 474 senza il bocchino, ha un solo pistone posto in senso orizzontale, due valvole per lo scarico della condensa ed è marchiato: CONN / MADE BY / C. G. Conn Ltd / ELKART IND. / U.S.A.










































Flicorno da concerto modello "corno francese" in Sol e Re, Stati Uniti, prima metà del XX secolo, canneggio nichelato molto lungo e stretto, un solo pistone ed una valvola rotante per il melodico "bass slide" in Fa e Sol. Sulla campana il marchio GETZEN / DELUX / ELKHORN / -WIS.-.










































Tromba da segali costruita nel terzo quarto del XX secolo e marchiata in ovale: FABBRICA STRUMENTI MUSICALI / Kalison / MILANO. Lo strumento ha un solo pistone ed è alto mm. 484 senza bocchino. Due operai che lavoravano per la ditta Bottali, nel 1927, fondarono la Riboni - Benicchio. Nel 1953 venne a mancare il Sig. Benicchio e subentrò nell'azienda il figlio Angelo che fondò, nel 1955 quando chiuse la Riboni – Benicchio, la ditta Kalison, che proseguì la produzione fino al 2005 anno in cui chiuse. Il marchio fu rilevato dal tedesco Walter Nirschl, che però non ha prodotto più strumenti con questo marchio. Dal 2006, Roberto Gaffo, operaio della Kalison dal 1974 e Angelo Piciroli, che entrò nel 2003, fondano la G&P, tutt'ora attiva. (Per gentile concessione da parte della Marina Militare).




















































Trombone basso in Fa costruito negli anni ’60 e marchiato ORSI / MILANO. È nichelato, presenta quatto valvole Perinet ed è lungo mm. 941. Lo strumento fu usato prevalentemente nelle bande militari. (Per gentile concessione da parte della Marina Militare).










































Bassoon russeBassoon russe, francese, databile al quarto decennio del XIX secolo, in Do, costruito in acero con sei fori e tre chiavi, due ghiere, canneggio d’imboccatura e campana in ottone. La culatta è alta mm. 344, il pezzo superiore e l’ala mm. 275, vi è un lungo canneggio d’imboccatura con due anse e una voluta e poi la campana zoomorfa a forma di testa di drago sputafuoco per un’altezza totale di mm. 1045. Tutte le parti e le ghiere sono marchiate: V? Sautermeister / & / Muller / a Lyon. Questa manifattura fu attiva dal 1830 al 1836. Il bassoon russe è il più pittoresco tra i cornetti contrabbasso, eguagliando l'interesse visivo del serpente d'église, è uno strumento militare che spesso sfoggia una testa di drago sputafuoco dipinta per la sua campana. Lo strumento, inventato intorno al 1780 da J.J. Regibo a Lille, si compone di quattro o cinque sezioni simili a quelle del fagotto convenzionale, una cameratura conica, una testa di drago ma dispone di un bocchino in ottone. Il termine fagotto russo (russe Basson) si pensa sia una evoluzione linguistica di "Prusse Bassoon" causata dalla l'uso dello strumento tra le bande militari prussiane. Lo strumento era più popolare in Francia e in Belgio con un gruppo di costruttori centrato a Lione tra cui Couturier, Cuvillier, Dubois, Savary, Galander, Jeantet, Sautermeister, e Tabard.









































Ophicleide strumento da banda strutturato come lo strumento più grave della famiglia delle cornette a chiavi. Strumento francese della metà del XIX secolo, costruito da Gautrot a Parigi. Lo strumento è interamente in ottone e presenta nove chiavi. Pierre Louis Gautrot fu attivo a Parigi tra 1845 al 1884.




















































Sarrusofono contrabbasso databile intorno al 1880. La compagnia V.F. Cerveny fu fondata nell'anno 1842 da Vaclav Frantisek Cerveny. Domicilio è in Hradec Kralove (CZ).Il sarrusofono è uno strumento ad ancia doppia costruito in metallo e dalla tubatura conica. La famiglia dei sarrusofoni abbraccia un’ampia gamma estensiva che va dal sopranino fino al contrabbasso. I membri più importanti sono i contrabbassi in Do e Mi b, la cui forma a spirale rammenta l’oficleide e si rivela indiziante di una presunta continuità dei due strumenti in ambito bandistico. Il sarrusofono fu brevettato ed immesso in commercio dal costruttore francese Pierre - Louis Gautrot nel 1856 su idea originaria del connazionale Pierre - Auguste Sarrus, famoso direttore di banda. Quest’ultimo voleva sostituire negli organici bandistici oboi, fagotti ed oficleidi ritenuti inadeguati per esecuzioni all’aria aperta a causa della loro debole intensità sonora.










































Altophone in Mi bem con campana rivolta verso l’alto. Questo strumento è una variante dell’alto horn inventato da Henry Distin e, come il corno francese ed il mellophone, ha un canneggio circolare ed una larga campana. È marchiato: “28 Medals Of Honour" (in banner) / F. B. (monogramma) / F. BESSON / BREVETÉE / 198 Euston Rd. / London / stella a cinque punte / Louis Schreiber / Sole Agent / U. States; sul secondo pistone è inciso: in ovale F. Besson / stella a cinque punte / Brevetée / 19825 che ne permette la datazione al 1877. Altra particolarità di questo strumento è quella di essere stato importato da Louis Schreiber di New York, che è conosciuto oggi per la sua famiglia insolita di Schreiberhorns a forma di goccia. Questo strumento è in ottone cromato ed ha tre pistoni tipo Perinèt, è alto mm. 413 e la campana ha un diametro di mm. 215.









































Saxhorn tenore orizzontale in Si bem, inglese, costruito nel 1911 (sul primo pistone è inciso: Besson & Co breveté e il numero di serie 93948). Sulla campana è inciso: CLASS / A / 50 MEDALS DI HONOUR / monogramma FB / BESSON & C° / “Prototipe” / 198 EUSTON ROAD / LONDON / ENGLAND / stella a cinque punte. Lo strumento è alto mm. 655 mentre la campana ha un diametro di mm. 230. Questo strumento è un prototipo di cui non sono stati costruiti molti esemplari, presenta una pompa generale verticale, è in ottone nichelato ed ha tre pistoni tipo Perinèt.









































Trombone in Si bem, con meccanica SARV (side-action-rotary-valve), modello “Centennial”. Lo strumento fu costruito nel 1875 da Henry Lehnert (b Freiberg, in Sassonia 3/2/1838; d Philadelphia 14/10/1916), trasferitosi a Freemantle nel 1860 con il fratello Carl, con cui fondò la Lehnert & Co. Nel 1866, separatosi dal fratello, si trasferì a Filadelfia per produrre la sua linea di strumenti "American Standard". Dal 1875 al giugno del 1876 produce ottoni di alta qualità, la serie “Centennial” destinati alle bande che avrebbero suonato durante le parate per il centenario della fondazione degli Stati Uniti il 4 Luglio del 1876. La meccanica è costituita da tre valvole rotanti azionate da lunghe leve che fanno ruotare il cilindretto attraverso sottili cordicelle fissate alla base dello stesso. Lo strumento, in ottone nichelato, è lungo mm. 846 mentre la campana ha un diametro di mm. 221. Il marchio è: LEHNERT PHILA. (in cerchio) / CENTENNIAL.









































Trombone francese a meccanica viennese. Lo strumento, in ottone, reca inciso sulla campana: SYSTEME PROTOTYPE / FB (monogramma) / F. BESSON / BREVETE’ / S.G.N.G / 96 RUE D’ANGOULEME / PARIS / stella a 5 punte / GRADS PRIX / PARIS 1900 / ST. LUIS 1904 / LIEGE 1905 / BRUXELLES 1910 / HORS CONCOURS. Lo strumento, lungo 95 cm, presenta due corti pistoni per i tre tasti che comandano la meccanica viennese e sul canneggio principale vi è inciso F. Besson – Paris 82357 che permette la datazione al 1911.







































Trombone a coulisse inglese, costruito nel 1908. Sulla campana è riportato il marchio: TRADEMARK / BOOSEY / BESSONS & CO. / LONDON W.C.2 / 75983. La famiglia di costruttori francesi Besson, aprì una succursale a Londra nel 1850. Nei primi decenni del ‘900 costruivano strumenti in collaborazione con Boosey da cui furono assorbiti nel 1948. Lo strumento è in ottone ed, a coulisse chiusa, è lungo 110 cm.

































Trombone tenore, italiano, marchiato: MORUTTO MARCELLO / stemma sabaudo / TORINO, costruito probabilmente nel 1884. Lo strumento è a penna larga, a diapason 448 Hz, è in ottone con un rinforzo in argento al bordo del padiglione e presenta una meccanica a tre valvole rotanti.







































Trombone tenore marchiato: PRIMARIO / FORN.RE R. ESERCITO / stemma sabaudo / PREMIATA FABBRICA / FERD.O ROTH / MILANO / asterisco / Esportazione Mondiale. Lo strumento, a penna piccola, costruito intorno al 1880, è in ottone e presenta una meccanica a tre valvole rotanti. Ferdinando Roth, nato a Adorf nel 1815, si stabilì a Milano dove lavorò per Pelitti da cui si staccò nel 1842 per fondare una sua ditta. Dal 1878 lavorò con il genero, Antonio Bottali, fino al 1898 quando questi, alla morte del Roth, ne rilevò la fabbrica adottando il marchio Roth e Bottali.







































Trombone tenore, italiano, marchiato all’interno di una ghirlanda floreale: Premiata Fabbrica / Ditta Massara / Asti, costruito probabilmente a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Luigi Massara fu attivo tra il 1888 e il 1926 sia ad Asti che ad Ivrea e si specializzò nella realizzazione di ottoni gravi. Lo strumento è a penna larga, a diapason 440 Hz, è in ottone con una meccanica a tre valvole rotanti con tasti decorati con madreperla.







































Trombone a coulisse inglese, di epoca vittoriana, in ottone argentato, della lunghezza di 1159 mm. Lo strumento, dal canneggio stretto e lungo e dalla campana piccola, presenta raffinate cesellature floreali su tutte le giunzioni. Marchio: PATENT 256761 / Perfecta Truline / CLASS A / TRADE MARK / BOOSEY / BOOSEY & CO LTD / MAKERS LONDON / 137187 / British Throughout.










































Trombone italiano in Si bem, che presenta due corpi intercambiabili uno a colulisse ed uno a tre pistoni. Lo strumento, in ottone, costruito nella prima metà del XX secolo, è marchiato sulla campana: ORSI / MILANO.










































Trombone basso in Do, tedesco, anonimo, costruito nella seconda metà del XIX secolo. Lo strumento, tutto in ottone, presenta quattro valvole rotanti con la meccanica bavarese, con l’inversione quindi tra il primo ed il secondo tasto.







































Trombone basso in Sol con meccanica a quattro valvole rotanti. Sulla ghirlanda di alpacca posta sulla campana vi è la scritta: A. J. ROTT a syn Praha Kr Vinohrady. Rott August Heinrich Sohn (Augustin Jindrich syn, Praga 1869 - 1917) rilevò la fabbrica del padre ampliandone gli interessi anche in Spagna insieme a H. Lahera. Lo strumento, databile alla fine del XIX secolo è in ottone cromato con rinforzi in ottone nichelato ed è lungo mm. 1420.







































Trombone basso in Do, tedesco, anonimo, costruito nella seconda metà del XIX secolo. Lo strumento, tutto in ottone, presenta quattro valvole rotanti con la meccanica bavarese, con l’inversione quindi tra il primo ed il secondo tasto.







































Trombone da cavalleria fiammingo, databile ai primi decenni del XX secolo, marchiato: EXCELSIOR / CH. MAHEU & FILS / FOURNISSEURS / DE L`ARMEE / ET DES / CONSERVATOIRES / GAND / BREVETEG. Questo strumento è un trombone tenore a tre pistoni, della lunghezza di circa cm. 70 ed era utilizzato dalle fanfare a cavallo, potendosi suonare con una sola mano ed avendo la parte anteriore rivolta verso il basso.







































Bombardino (flicorno baritono) in Si bem, da tracolla in modo da essere suonato con la sola mano destra ed essere utilizzato per le fanfare militari in bicicletta. Lo strumento è databile alla fine del XIX secolo, interamente in ottone, presenta una macchina a tre pistoni esterna al canneggio da tracolla. Il marchio è: stemma reale / PRIMARIA / PREMIATA FABBRICA / LUIGI ALZIATI / MILANO / (ITALIA) / stella a cinque punte. La lunghezza totale è di mm. 745 mentre il diametro del padiglione è di mm. 278.







































Cimbasso (trombone contrabbasso in Si bem) italiano, marchiato: Stella a 5 punte / lira musicale / premiato stabil. / B. CAZZANI / MILANO / Esportazione Mondiale / in ovale: A. RAMPONE / Ditte Riunite / B. CAZZANI / Stella a 5 punte / RAPPRES. IN SICILIA / G. SACCO & CO / PALERMO. Lo strumento, interamente in ottone nichelato, è databile al primo quarto del XX secolo, presenta una meccanica a quattro cilindri.







































Cornetta in Si bem costruita nell’Europa orientale nei primi decenni del XX secolo. Lo strumento, tutto in ottone, ha tre tasti a valvola rotante comandati però da pistoncini verticali tipo valvole Lever.







































Cornetta in Si bem costruita nell’Europa orientale nei primi decenni del XX secolo. Lo strumento, tutto in ottone, ha tre tasti a valvola rotante comandati però da pistoncini verticali tipo valvole Lever.







































Corno multiplo soprano (schalmei) questo strano strumento è formato da otto distinti corni di diversa lunghezza che suonano grazie ad un ancia metallica, con estensione da Mi3 a Mi4, collegati da un unico bocchino e da tre pistoni. Questo strumento fu costruito dalla fabbrica Martin a Parigi negli anni '30 e richiama l'althorn costruito da Distin nel 1880.










































Corno multiplo tenore (schalmei) strumento dei primi decenni del XX secolo costituito da otto distinti corni di diversa lunghezza che suonano grazie ad un ancia metallica, collegati tra loro da un meccaniso a tre pistoni e da un bocchino a tazzina. L'estensione è dal Do2 al Do3 ed anche questo strumento deriva dall' althorn di Distin.










































Euphonio a doppia campana, marchiato: made by / J W YORK & SONS / GRAND RAPIDS / MICH. e costruito nel 1908 (numero di serie sul secondo pistone 17719). Lo strumento è in ottone nichelato, ha quattro pistoni tipo Perinèt per la voce di baritono ed uno laterale, su cui è inciso il numero 818, che commuta il canneggio da baritono in quello da tenore. La campana per questa voce è rivolta in avanti ed è rimovibile mentre quella da baritono è verticale e fissa. James Warren York nacque il 24 Novembre 1839 in Exeter, nel New Hampshire. Dapprima lavorò per la Boston Musical Instruments Factory e nel 1882 si trasferì a Grand Rapids, Mitchigan, dove assieme a suo fratello fondò la YORK Band Instrument Company. Nel loro music store, inizialmente si occuparono dell'importazione e della vendita di strumenti musicali. Successivamente iniziarono a produrre cornette, tromboni ed imboccature, oltre alla fornitura di servizi di manutenzione e riparazione. In seguito entrarono in società anche i figli di James W. York. Nel 1884 la Compagnia era conosciuta con la sigla J.W. York and Company. Successivamente, in onore di suo figlio Charles E. York, ne cambiò il nome in "York & Son" nel 1887 e nel 1898 in "York & Sons", in favore del suo secondo figlio, Frank W. York. Questi ultimi furono attivi nell'attività ceduta loro dal padre fino al 1913, quando la cedettero a Johnson, John e James Duffy che ne assunsero le redini fino al 1930, anno in cui le attività furono vendute a Carl Fischer.










































Bombardone inglese, costruito nel 1922, in ottone nichelato, tre pistoni tipo Périnet, tagliato in Mi bem. Sulla campana è incisa la dicitura: SUPERIOR / CLASS / HAWKES & SON / Deman Sreet / Piccadilly Circus / LONDON / 54122. Sui pistoni è inciso: sul primo 22, sul secondo 23 / HAWKES & SON / LONDON / 6, sul terzo 24. Altezza 735 mm., diametro della campana 345 mm., bocchino originale.










































Tuba tedesca in Mi bem marchiata: WILHELM HERWIG / aquila imperiale / MARCKNEUKIRCHEN / SACHSEN. Lo strumento presenta una meccanica a tre pistoni di tipo berlinese con il canneggio del secondo pistone privo della slide. Lo strumento è in ottone naturale, alto mm. 840 con la campana, ornata da una ghirlanda in alpacca, del diametro di mm. 270. È databile a cavallo tra il XIX e il XX secolo; il costruttore W. Herwig, ex violinista e liutaio, fu attivo come costruttore di fiati dal 1890 al 1940 e nei primi anni del ‘900 adottò il marchio HERWIGA.










































Flicorno contrabbasso in Mi Bem. databile ai primi decenni del XX secolo, marchiato: BRITISH STANDARD / L. P. / LONDON / BRITISH MADE / BEARE & SON / TORONTO. Questa ditta, attiva a Londra dal 1865 e specializzata nella costruzione di archi, produsse anche numerosi ottoni destinati all’esportazione sia in Europa che in Nord America (B & S). Questo strumento, databile ai primi decenni del XX secolo è interamente in ottone e presenta tre pistoni verticali.










































Helicon in Mi bem. della ditta Ceruti di Napoli a tre pistoni. Lo strumento è in ottone nichelato. Sulla campana vi è incisa la dicitura F. Ceruti / Napoli, questa manifattura costruì strumenti fino all'inizio del XX secolo, successivamente si limitò a marcare gli strumenti prodotti da ditte del nord, tipo Orsi e Rampone & Cazzani, almeno per i flauti. Attualmente si limita alla riparazione degli strumenti con il marchio Musical Ceruti.










































Flicorno baritono in Si bem, a tre valvole rotanti, in ottone nichelato, costruito nella prima metà de XX secolo. Strumento tipicamente da banda è attualmente utilizzato nei complessi di fiati del centro-Europa e della Croazia.










































Bocchini per tromba, cornetta, corno, flicorno, trombone e flicorno tenore di provenienza sia francese che tedesca che italiana. Databili tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, sono in ottone e ottone nichelato.




































Flicorno contrabbasso grave in Mi bem marchiato: tre stelle a cinque punte / E. ZACCARIA / VERONA / stella a cinque punte. Lo strumento, in ottone con meccanica a tre valvole rotanti, costruito intorno al 1910, alto circa mm. 1041 e con un padiglione di mm. 439, è opera di uno dei numerosi artigiani presenti a Verona all’inizio del XX secolo e che successivamente lavorò per la ditta Stowasser.










































Sax soprano in Si bem marchiato: stella a sei punte / P. PUPESCHI & F / FIRENZE / stella a sei punte. Lo strumento è databile al secondo decennio del XX secolo. Pupo Pupeschi [Marti (PI) 1860, Firenze 1932] apre una fabbrica di strumenti musicali a Firenze verso il 1885 in via del Giglio, in seguito i figli Renato e Aldo lavorarono con lui e negli anni 20 impiegava circa 50 operai. Al suo nome sono legati numerosi brevetti per modifiche nella meccanica dei legni, soprattutto del clarinetto e spesso vendette i suoi brevetti ad importanti costruttori esteri, come Mahillon, Hawkes & Son, o Vinzent Kohlert & Söhne. Aldo viene associato nel nome P.Pupeschi & figlio e ne prosegue l’attività dopo il 1932. Nel 1928 la fabbrica viene trasferita, con circa 35 operai, in via Corridoni 80 dove chiude nel 1957. Il sax è in ottone nichelato e presenta il doppio portavoce. Il bocchino non è originale.










































Saxofono contralto in Mi bem costruito nel quarto decennio del XX secolo, marchiato: A. RAMPONE / QUARNA NOVARA, matricola 10083, strumento costruito da Alfonso Rampone, cugino del più celebre Agostino, che dal 1932 al 1974 impiantò a Quarna una sua fabbrica. Fu costruttore di strumenti di alto pregio (modello esportazione) destinati quasi tutti all’esportazione, negli USA, in Australia e Nuova Zelanda. Questo strumento, in ottone nichelato con l’interno della campana cromato è costruito in ottone di alta qualità corpo in "similoro" (Ottone ad alta percentuale in Rame). Chiavi, corpo e campana placcati in argento. Campana interna placcata oro 24kt. Campana incisa e battuta a mano.










































Sax tenore marchiato: DOLNET / PARIS. Il numero di matricola 88667 M70 lo fa datare alla serie M70 del 1975. Lo strumento in ottone laccato presenta ventiquattro chiavi ed il portavoce automatico.










































Sax tenore marchiato: 225 / Millerau & Cie Brevetes / 29, Rue des Trois, Bornes Paris / Esposition Universelle 1867 / 1° Medaille. François Millerau lavorò per Besson fino al 1861 poi si mise in proprio e, l’anno successivo, acquisì il brevetto di Sax per la produzione di saxofoni apportando, nel 1887, delle varianti note come sistema Millerau. Questo strumento, databile al 1870, è in ottone nichelato, ha il doppio portavoce e 17 chiavi.












































Saxofono contralto italiano, costruito nel primo quarto del XX secolo, marchiato: Stella a 5 punte / lira musicale / premiato stabil / A RAMPONE / MILANO / Esportazione Mondiale / Stella a 5 punte / A. RAMPONE / B. CAZZANI / 635. Lo strumento è in ottone e presenta 23 chiavi ed il doppio portavoce.










































Saxofono contralto in Do, marchiato: MADE BY / CONN / ELKHART ltd / IND. U.S.A. mentre il numero di serie è: PATD DECB. 1914 /119954 / 131912 / L, che lo fa datare al 1924. Questo strumento, in ottone nichelato presenta il portavoce automatico ed un suono particolarmente caldo e profondo adatto alla musica jazz.










































Saxofono baritono francese, costruito verso il 1885 da Arsène Zoë Lecomte. Questo costruttore, attivo a Parigi dal 1859 al 1892, fu insignito di numerosi riconoscimenti tra cui la Legion d’Onore (1888) per l’applicazione del sistema Böehm alle chiavi del sax e l’introduzione del doppio portavoce. Lo strumento, in Mi bem. è marchiato sulla campana: A. Lecomte & Cie / Paris / 3518, è tutto in ottone e presenta 17 chiavi con doppio portavoce.







































Saxofono basso italiano in Si bem. marchiato: stemma sabaudo / PRIMARIA / PREMIATA FABBRICA / F??? A. M. BOTTALI / MILANO / (ITALIA) / asterisco a sette punte / MARCA / FERD? ROTH. Lo strumento è in ottone nichelato, ha il bocchino originale, presenta il doppio portavoce e discende al Si. Antonio Bottali subentrò a Ferdinando Roth nel 1898 mantenendo il marchio Bottali e Roth per qualche anno per cui questo strumento è databile tra la fine del XIX secolo e ai primi anni del Novecento.







































Saxofono basso in SI bem marchiato sulla campana incisa: PROF. / ROMEO / ORSI / MILANO / ITALY. Lo strumento ha il portavoce automatico, è a sistema Böehm a 22 chiavi, discendente al Si bem, ascendente al Fa # ed è laccato. Non presenta numero di matricola ma è databile a terzo quarto del XX secolo. (Per gentile concessione da parte della Marina Militare).







































Tarogato Ungheria, anni '30, legno di frutto ebanizzato, bocchino più tre pezzi con 5 fori di risonanza sulla campana. Strumento dal suono particolare, ibrido tra l'oboe, il clarinetto ed il sassofono, con emissione di armonici in 12°, ideato dal fabbricante di strumenti J. V. Schunda, nel 1865 per la prima esecuzione del Tristano e Isotta di Wagner.










































Tarogato anonimo, ungherese, costruito nei primi decenni del XX secolo per un suonatore mancino. La particolarità di questo strumento è l’inversione delle chiavi della mano destra con quelle della sinistra in modo che il suonatore utilizza la destra per il pezzo superiore e la mano sinistra per quello inferiore. Lo strumento è in legno di frutto mordenzato, presenta tre ghiere e dieci chiavi (cinque per il corpo superiore e cinque per quello inferiore) in ottone. Il bocchino probabilmente non è originale e la campana presenta dieci fori di risonanza di cui uno particolarmente ampio. La lunghezza totale senza bocchino è mm. 673.










































Fagotto inglese, in quattro pezzi di palissandro, sei chiavi e tre ghiere in ottone e esse originale. Vi è il marchio: unicorno / C. GEROCK / 79 / CORNHILL / LONDON. Cristopher Gerock, attivo a Londra dal 1804 al 1837, ebbe la sede a Cornhill tra il 1808 e il 1823, fu raffinato costruttore di flauti, clarinetti ma soprattutto fagotti. Lo strumento ha la lunghezza di mm. 1240, il diametro della campana di mm. 50 e la lunghezza totale dell'ala di mm. 530.










































Fagotto italiano marchiato: E. SIOLI / MILANO / fiore a cinque petali, databile al secondo decennio del XX secolo. Lo strumento è in legno di acero verniciato, presenta una meccanica francese a cinque fori e ventuno chiavi metalliche alcune delle quali sono bloccate da pezzi di sughero. Le dimensioni sono: mm. 433 per la culatta, 529 per il pezzo lungo, 469 per l’aletta e 362 per la campana. Edoardo Sioli fu il più importante costruttore italiano di fagotti e controfagotti nel primo Novecento.







































Controfagotto della “Premiata Fabbrica Italiana Istrumenti Musicali Edoardo Sioli Milano” lira musicale / E. SIOLI / MILANO / stella a 5 punte. Lo strumento è databile al terzo decennio del XX secolo ed è stato suonato nell’orchestra della RAI di Milano dal prof. Freschi Mario. Lo strumento è in acero rosso, è discendente al Do e quindi ha la campana lignea rivolta verso l’alto, inoltre presenta venti chiavi metalliche, tre curve e un lungo cannello d’insufflazione.










































Fagotto inglese, seconda metà '800, palissandro, meccanica tipo francese, marchiato "Booseye & co. 295 Regent Street London", 16 chiavi in metallo argentato e 7 fori.